“Delitto nella Pieve di Soncino” è una storia di fantasia, immaginata a guisa d’un racconto colto nei filòs, durante le veglie invernali nelle stalle della Val Padana. È in sostanza una favola ambientata all’inizio del XII secolo, per la precisione nel 1110, che ha preso le forme del romanzo breve, avente quale riferimento storico l’assassinio del parroco della Pieve di Soncino, un sacerdote della famiglia De’ Sismondi, che l’Autore ha voluto chiamare “Dodo”.Un prete molto attivo questo, considerato un piantagrane dalle quattro famiglie d’origine longobarda che dominavano allora il borgo soncinate, le quali per poterlo far trasferire avevano inventato una sua relazione con una ragazza del luogo.Per tale aristocrazia terriera, Dodo aveva avuto il grave torto di essersi battuto per l’emancipazione politica e sociale della sua gente, con una particolare attenzione verso i giovani.Fornato 17x24 cmPagg. 64s.i.p.
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